Il polo di Fondazione Pistoia Musei dedicato all’arte del Novecento pistoiese.
Grazie al riallestimento delle sale espositive al piano terra avvenuto nel 2018, Palazzo de’ Rossi, è il polo di Fondazione Pistoia Musei dedicato all’arte del Novecento pistoiese, punto di riferimento per la conoscenza delle varie generazioni artistiche che si sono succedute lungo il secolo scorso.
Il Palazzo è il frutto di una serie successiva di interventi edilizi, collocati principalmente nella seconda metà del Settecento, che dovevano testimoniare dell’antico lignaggio della famiglia, senz’altro una delle più importanti nella storia locale.
A questo casato si faceva addirittura risalire Grandonio, il mitico eroe che aveva combattuto contro i Mori, quasi un millennio fa, nella guerra delle Baleari. La sua immagine gigantesca fa bella mostra di sé nella Sala Ghibellina del Palazzo di Giano, e tradizionalmente si attribuisce a lui la testa collocata proprio nella cantonata che precede il Palazzo de’ Rossi. Nei primissimi anni dell’Ottocento la famiglia de’ Rossi avevo fatto collocare una statua in terracotta con la sua effigie anche nel cortile del palazzo.
Recentemente restaurato, il Palazzo è un prestigioso esempio di architettura toscana. L’interno fu decorato nei primi dell’Ottocento dai pittori pistoiesi Valiani, Fini e Bezzuoli.
Collezioni del Novecento
Collezioni del Novecento è il percorso espositivo dedicato agli artisti attivi a Pistoia dai primi del Novecento fino ai giorni nostri.
Con opere dalla collezione di Fondazione Caript e dalla raccolta del Novecento pistoiese di Intesa Sanpaolo, l’allestimento narra le animate vicende di un intero secolo fino alla contemporaneità, raccontando la vivacità, l’intraprendenza e l’esuberanza degli artisti del XX e XXI secolo. Una panoramica rappresentativa dell’epoca, attraverso la quale leggere il variegato contesto storico e sociale, con le sue tensioni che travalicano i confini provinciali.
Esposte, fra le altre, le opere di Galileo Chini, Andrea Lippi, Eloisa Pacini, Pietro Bugiani, Egle Marini e Marino Marini, Fernando Melani, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Umberto Buscioni e Roberto Barni: artisti animati dallo spirito del tempo in cui vivevano, in continuo dialogo con il proprio presente e proiettati verso il futuro.
Per qualità e quantità delle opere, la selezione si configura come estremamente significativa: una rappresentazione della creatività e del tessuto sociale di un passato prossimo, che giunge fino alla contemporaneità con i lavori dei millennials Federico Gori e Zoè Gruni.
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