Alla scoperta di San Jacopo nelle opere del Museo Civico d’arte antica - Visit Pistoia
Naldini_Crocifisso con dolenti_Particolare di San Jacopo
Idee / Arte e cultura, Autunno, Estate, Inverno, Primavera

Alla scoperta di San Jacopo nelle opere del Museo Civico d'arte antica

Pistoia

 

Home / idee / Alla scoperta di San Jacopo nelle opere del Museo Civico d'arte antica

Idee
Arte e cultura

Nelle sale del Museo Civico d'arte antica, un percorso alla scoperta delle opere che raffigurano San Jacopo o che sono legate al suo culto.

Sono ben 16, tra dipinti eseguiti su vari supporti, sculture, oreficerie e oggetti di arti minori di diversa datazione e provenienza, le opere del Museo Civico d’arte antica che offrono una panoramica sull’iconografia di San Jacopo nei secoli e grazie alle quali è possibile conoscere immagini e storie, capire come l’arte pistoiese ha rappresentato nel tempo la figura del santo, approfondire i suoi legami secolari con la città e con la tradizione del pellegrinaggio.

Fra queste basti citare, su tutte, il dipinto straordinario e originalissimo di Bernardino Detti, conosciuto come Madonna della Pergola (1523) – foto in basso, particolare – nel quale il santo patrono di Pistoia è raffigurato in primo piano a destra, con tratti molto realistici nel volto (forse un ritratto), nelle mani e nei consueti attributi, rappresentati con estrema attenzione al dettaglio: il bordone con il nicchio appeso ad un gancio; il libro delle “Epistole”; il galero, su cui sono attaccati un aculeo di istrice (che simboleggia la protezione della fede) e dei ricordi devozionali di luoghi di culto visitati durante il pellegrinaggio.

Recentemente si è concluso il parziale riallestimento della prima sala del Museo, reso possibile dal recupero, all’interno del percorso espositivo, di quattro importanti lastre scolpite, realizzate alla fine del Duecento da Giroldo da Como, un importante scultore lombardo, molto attivo in Toscana, che registrò le prime rivoluzionarie novità della scultura all’antica di Nicola Pisano.

Provenienti da un disperso monumento sepolcrale per la famiglia Ammannati, un tempo nella chiesa di San Francesco, sulla cui facciata rimasero murati fino alla metà del secolo scorso, i rilievi furono in seguito trasferiti nelle raccolte d’arte civiche.

Eventi