L’industria del ferro sulla Montagna Pistoiese: la ferriera di Maresca
San Marcello Piteglio
Pur essendo carente di ferro, materia prima dell’industria siderurgica, la Montagna Pistoiese fu scelta proprio grazie all’abbondanza di boschi e di acque che venivano impiegati come combustibile e forza motrice.
In poche aree della Toscana ritroviamo un così ricco patrimonio di storia industriale come quello oggi presente sulla Montagna Pistoiese, divenuta sin dal XIV secolo il polo siderurgico più importante del Granducato di Toscana.
Le numerose ferriere di tutta l’area venivano rifornite dai giacimenti ferrosi presenti sull’Isola d’Elba, noti e sfruttati sin dai tempi degli Etruschi. Il ferro veniva trasformato in blocchi di ghisa nei forni di Follonica, Valpiana e Cecina, poi trasportati presso gli antichi opifici pistoiesi.
A testimonianza dell’importanza della montagna pistoiese, come polo produttivo legato alla lavorazione del ferro, a Maresca oggi è possibile visitare la Ferriera Papini. Risalente alla metà del XIV secolo fu una delle più antiche di tutta la Toscana e rimase in uso fino agli anni Ottanta del Novecento.
La struttura museale preserva sia gli antichi attrezzi dei fabbri che storici macchinari idraulici e meccanici come ruote, albero e magli, nonché un innovativo sistema per la produzione dell’aria compressa. All’interno della ferriera è possibile sperimentare alcune lavorazioni ad uso didattico.
La Ferriera Papini è parte integrante dell’Itinerario del Ferro, uno dei percorsi dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che si conclude a Pontepetri, visitando il Museo del Ferro e il Giardino dell’Energia Rinnovabile dove è stato ricostruito un sistema che utilizza l’energia idraulica per azionare due grandi ruote e un maglio impiegati nelle ferriere e nei mulini. Le significative testimonianze della fiorente industria siderurgica pistoiese rappresentano oggi uno straordinario viaggio nella storia che ha plasmato la memoria collettiva del territorio e che vale la pena ricordare.
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