La chiesa è una delle più antiche di Pistoia e gli affreschi che conserva permettono di ammirare l'evoluzione pittorica locale dal Duecento fino al tardo Trecento.
Situata nel cuore del centro storico, San Jacopo in Castellare è una delle chiese più antiche di Pistoia e, sebbene sia documentata per la prima volta nel 1131, probabilmente esisteva già in epoca altomedievale.
L’edificio sorge a ridosso della prima cinta muraria nella zona detta “castellare” per la presenza di fortificazioni militari fin dal X secolo, da cui il nome.
La prima chiesa romanica fu ampliata intorno al 1242 e dotata di transetto, le cui tracce restano nei grandi archi della navata. Dopo la soppressione del 1785, a seguito della nota riforma operata dal vescovo Scipione de’ Ricci, la chiesa fu destinata a oratorio delle vicine Scuole Leopoldine e infine a laboratorio privato.
I restauri
Grazie all’ultimo progetto di recupero, la chiesa e le sue antiche pitture murarie sono state restituite alla comunità.
All’interno sono infatti conservati affreschi di notevole rilevanza. Le pitture, perlopiù a carattere devozionale, furono realizzate in più fasi tra la metà del Duecento e la seconda metà del Trecento. Un parte della decorazione era già stata riscoperta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e fu interessata da interventi di restauro per mano del pittore Galileo Chini.
Gli ultimi restauri hanno recuperato nuovi brani pittorici, quale l’elegante decorazione nell’arcone della fiancata sinistra e il Cristo in Maestà tra angeli nella calotta absidale, riferibile alla scuola di Antonio Vite e risalente all’ultimo quarto del Trecento.
Una porta tra passato e contemporaneo
San Jacopo in Castellare, grazie alla sua posizione strategica, consente un accesso privilegiato alle Collezioni del Novecento di Palazzo de’ Rossi, tramite il passaggio alla Terrazza Grandonio, nonché al vicino Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, attraverso lo Sdrucciolo del Castellare.
