Oratorio di San Desiderio
Da convento ad ospedale dei pellegrini, una lunga storia
Pistoia
L'edificio si configura come una spoglia aula rettangolare con copertura a capanna e custodisce l'affresco cinquecentesco di Sebastiano Vini.
L’ex Oratorio di San Desiderio rappresenta la memoria di quella che doveva essere la chiesa del convento di suore benedettine di cui si hanno notizie fin dal 1084. Nel 1440 papa Eugenio IV soppresse il convento e l’edificio venne trasformato in ospedale destinato a prestare soccorso a pellegrini e viandanti.
A partire dal 1516 l’edificio fu adibito nuovamente a monastero di suore francescane fino a quando venne soppresso da Pietro Leopoldo e dall’allora vescovo di Pistoia Scipione de’ Ricci (1780- 91).
Si tratta di una spoglia aula rettangolare con copertura a capanna e presenta sul lato terminale l’affresco cinquecentesco di Sebastiano Vini. Nella parete nord è incastonato un portico caratterizzato da archi a tutto sesto su colonne tuscaniche in pietra.
Prima del 1786, l’aula ospitava un bellissimo coro ligneo intarsiato, realizzato nel 1519 da Piero Mati. Sulle pareti sono presenti due affreschi staccati, raffiguranti Sant’Agnese e Maria Maddalena, attribuibili entrambi alla scuola pistoiese degli ultimi anni del XIV sec. Questo luogo è conosciuto soprattutto per il bellissimo affresco di Sebastiano Vini detto il Veronese, La crocifissione di San Desiderio e dei diecimila martiri.
L’Oratorio di San Desiderio appartiene al Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei della Toscana.
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